Comincio adesso uno studio più approfondito e diretto che riguarda la relazione tra i bambini delle elementari e quelli delle medie, una relazione non certo interpersonale (che nelle scuole tradizionali non esiste, purtroppo). Mi prefiggo sostanzialmente di individuare, nella scuola dove insegno, il momento in cui il sistema scolastico comincia ad agire col suo progetto (occulto) di normalizzazione dell'individuo, cioè quando la scuola comincia a distruggere l'autostima e a innestare il senso di paura. Oggi ho cominciato ad osservare i bambini di 6 anni. Quello che però è balzato immediatamente agli occhi è stato lo sguardo stupito e allarmato delle mie colleghe che non capivano (manco fossi stato un alieno) per quale motivo un insegnante delle medie fosse lì alle elementari. Ecco, quegli sguardi allarmati delle colleghe insegnano tanto ai bambini, in male ovviamente.
Gustavo Esteva
'...A quel punto, sia mia figlia che noi genitori sapevamo che il problema non è la qualità della scuola, ma la scuola stessa. Per quanto riconfigurassimo l’aula, il programma di studio, ecc., la scuola rimaneva il problema e non la soluzione. Per quanto la nostra scuola fosse libera, per quanto fossero belli l’albero e il giardino che sostituivano l’aula, per quanto gli insegnanti fossero aperti e creativi, la nostra scuola era ancora una scuola. (Illich l’avrebbe messo in luce con estrema chiarezza nel suo Descolarizzare la società, come ho scoperto molti anni dopo)'.
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