Una citazione al giorno

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Data Rivoluzionaria

La scuola ha fatto anche cose buone

Perché la pedagogia di sistema promuove la figura del bravo insegnante progressista? Anche in TV ne vediamo sempre di 'umani', di aperti, di comprensivi... Come i poliziotti e i commissari negli sceneggiati. 

Quando qualche persona viene a chiedermi se non sia meglio un professore progressista invece che uno tradizionale, la prima cosa che percepisco di fronte a me è una persona nel migliore dei casi ingenua. Comprendo quell'ingenuità, dato che è figlia di un percorso formativo preciso ed univoco, dogmatico e di massa, in cui siamo caduti tutti, ma non posso approvarla o difenderla. Occorre liberarsene. La persona che plaude al professore progressista ignora il fatto che, in quanto progressista operante all'interno della scuola, quel professore non fa che provocare nell'alunno una maggiore affezione nei confronti della palestra d'obbedienza in cui è stato inserito a forza. Un bravo insegnante - come si dice comunemente - è del tutto assimilabile a quel 'bravo padrone' che riesce a far fare ai suoi servi le cose prescritte dal programma, come farebbe un 'cattivo padrone', ma senza l'uso della coercizione o del ricatto, facendoli addirittura affezionare alla catena, al banco, alla fabbrica. Il bravo professore progressista riesce ad annullare la rabbia sana e vitale dello studente, porta al grado zero l'insofferenza dell'alunno verso l'autorità ed il contesto autoritario, che non mutano.
Anche io sono per la descolarizzazione, come credo sapete, ma se dovessi scegliere tra un professore conservatore ed uno progressista, sceglierei sicuramente il primo, perché in questo modo, se fossi uno studente, avrei più possibilità di capire prima in quale razza di Istituto di pena mi ritroverei ogni giorno, ogni ora, per interminabili anni, e maturerei in me l'umano istinto di ribellione per la mia sopravvivenza. Il bravo docente progressista è, insomma, quella figura attraverso la quale ogni scolarizzato, divenuto adulto adattato, si protende con l'occhio melanconico per difendere la scuola e dice: 'io a scuola ho avuto anche dei bravi insegnanti'. Che è come dire: la scuola ha fatto anche cose buone. Chi ha la testa zeppa del mito della scuola, non sa neppure autonomamente immaginare che un bravo insegnante o una brava persona, rimane tale, e lo è anche di più e meglio (poiché libero/a), fuori dalla scuola.

Gustavo Esteva

'...A quel punto, sia mia figlia che noi genitori sapevamo che il problema non è la qualità della scuola, ma la scuola stessa. Per quanto riconfigurassimo l’aula, il programma di studio, ecc., la scuola rimaneva il problema e non la soluzione. Per quanto la nostra scuola fosse libera, per quanto fossero belli l’albero e il giardino che sostituivano l’aula, per quanto gli insegnanti fossero aperti e creativi, la nostra scuola era ancora una scuola. (Illich l’avrebbe messo in luce con estrema chiarezza nel suo Descolarizzare la società, come ho scoperto molti anni dopo)'.

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