Una citazione al giorno

Una citazione al giorno -
Data Rivoluzionaria

Non amare la tua gabbia!


Una moltitudine di persone, coercitivamente rinchiuse per lunghi anni in un dato luogo, poste quindi in cattività e obbligate a ubbidire a degli ordini, finché avranno brandelli di essenza naturale dentro, sapranno produrre comunque testimonianze di bene, di solidarietà e di affetto, e manifesteranno ugualmente la loro perspicacia e genialità. E questo, malgrado la loro condizione che genera aggressività e perdita progressiva delle qualità positive di cui sopra, che infatti a lungo andare si perdono. Ma pur sempre qualcosa rimane ('tra le pagine chiare e le pagine scure'). 
L'errore che molte di queste persone commettono, però, è quello di credere che ciò che rimane di buono sia dovuto all'azione del luogo che le opprime. Parlo della scuola e delle sue vittime. 
Si entra a frotte da piccolissimi a scuola che si è ancora degli esseri umani veri, vivi, integri, estremamente intelligenti e creativi, e via via, come da progetto screanzato, tutto si perde; quei corpi vengono ritenuti a forza per migliaia di ore, quei cervelli colonizzati, le coscienze in formazione incattivite, logorate e vilipese dall'obbligo reclusivo e competitivo, e dal vigliacchissimo ricatto ricompensa/punizione. Una volta trascorsa la mattinata in reclusione, si continua lo stesso a pensare alla gabbia fino alla sera, se non anche di notte, con 'i compiti da fare', il pensiero dei corsi da seguire, i crediti da maturare, tutti gli altri adulti che pretendono che tu faccia, che tu diventi, che tu sia qualcuno che non sei... Soddisfare i desideri personali e liberarsi la vita dalle coercizioni è ormai diventata un'impresa da eroi eretici, un'impresa certamente condannata dalla società scolarizzata. Insomma, un logorìo continuo, persistente, totale, che annichilisce ogni individuo.
Rimangono tuttavia rimasugli di umanità e di intelligenza, anche di genialità, qualità che hanno saputo resistere alle percosse dilanianti della scolarizzazione massificante. Dire che è grazie alla scuola che quei rimasugli si manifestano, è da stolti. E' come credere che qualche uccellino in gabbia riesca ancora a volare grazie ad essa, mentre gli altri uccellini, atrofizzati dopo anni di reclusione, abbiano bisogno di gabbie più performanti, colorate, magari poste in spazi aperti naturali (il che è di un cinismo terrificante).

Scuola e governo, da sempre al servizio dei potentati finanziari


 L
o Stato è un poderosissimo sistema di meccanismi autoritari, astutamente progettati e affinati nei secoli, che ha come scopo il mantenimento di questo tipo specifico di società, in cui una élite sfrutta la maggioranza per ricavarne profitti economici e privilegi. Mantenere in piedi una simile organizzazione significa dover usare necessariamente la forza, la coercizione, il controllo, ma soprattutto una persuasione di massa che non deve conoscere interruzione. Quello dello Stato è un lavoro continuo di persuasione e propaganda. Lo Stato ha dunque due bracci potentemente armati: l'uno è la scuola, l'altro è il gendarme, nella sua accezione più ampia possibile (manganello, galera, ospedale psichiatrico, istituti di correzione...). Il primo, usando una violenza invisibile, istruisce ogni nuova generazione a diventare parte integrante di quel sistema di meccanismi autoritari e a darle l'illusione che la scuola, come i governi e le altre istituzioni e tutto l'apparato statuale, siano assolutamente necessari; il secondo braccio, usando una violenza visibile, re-istruisce o ri-educa tutte le volte che qualcuno devia dal percorso per cui è stato istruito e non porta il suo contributo di ricchezza in qualità di schiavo produttore (vedi disegno di H. Daumier 'Gargantua'). 

Mai come in questo periodo è stato tanto visibile il sistema di meccanismi autoritari. I governi obbediscono al dio 'profitto-dei-pochi'. I governi sono strutture burocratiche che rispondono soltanto all'organizzazione élitaria mercantile. I possidenti di enormi tesori, frutto del lavoro della maggioranza oppressa, quindi le organizzazioni finanziarie, quelle dottrinali, bancarie, multinazionali... sono la reale potenza che sovrasta tutto, che sta a monte, ed è sostenuta da tutta una società appositamente istruita, educata all'uopo, che crede ciecamente nei valori impostati dall'organizzazione statuale dottrinale. In Italia, Confindustria e Fondazione Agnelli posseggono la scuola, e non potrebbe essere altrimenti, dati gli obiettivi e i valori falsamente etici da esse prefissati, obiettivi che non sono certamente quelli di rendere le nuove generazioni intelligenti, autodeterminate, non sottomesse, seguaci del pensiero libero e critico, come invece vuol farci credere la mitologia scolastica. Del resto, le conseguenze della scolarizzazione obbligatoria e di massa le abbiamo tutti sotto gli occhi. Non possiamo imputare ad altri questa indecenza di società servile e fascista!


Immagine: James Ensor, 'Alimentation doctrinaire'. Da sinistra: il gendarme, il magistrato, il governo, la chiesa, il professore.

Gustavo Esteva

'...A quel punto, sia mia figlia che noi genitori sapevamo che il problema non è la qualità della scuola, ma la scuola stessa. Per quanto riconfigurassimo l’aula, il programma di studio, ecc., la scuola rimaneva il problema e non la soluzione. Per quanto la nostra scuola fosse libera, per quanto fossero belli l’albero e il giardino che sostituivano l’aula, per quanto gli insegnanti fossero aperti e creativi, la nostra scuola era ancora una scuola. (Illich l’avrebbe messo in luce con estrema chiarezza nel suo Descolarizzare la società, come ho scoperto molti anni dopo)'.

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