Una citazione al giorno

Una citazione al giorno -
Data Rivoluzionaria

Dialogo con una pietra

- Chi gestisce la società, gli adulti o i bambini?

- Che domanda, gli adulti!
- E com'è la società?
- Vedo tanta ingiustizia, violenza, corruzione, inganno, sfruttamento, competizione...
- Quindi sono gli adulti i responsabili di tutto ciò?
- Ovvio!
- Non sono i bambini?
- Ma è evidente che no, i bambini non decidono alcunché, semmai subiscono le decisioni altrui.
- E allora perché gli adulti si arrogano il diritto di insegnare ai bambini il modo in cui costruire la società, se sono proprio gli adulti i primi a costruirla ingiusta e violenta? Con quale diritto gli adulti pretendono di sentirsi 'superiori e saggi' rispetto ai bambini? Non sarà che gli adulti, se vogliono una società giusta, debbano invece re-imparare tutto dai bambini, finché questi sono ancora liberi? Osservali, quei bambini, sono piccolissimi, ma guarda bene come giocano, come si relazionano, con quanta naturalezza si scambiano informazioni e organizzano in modo autonomo i loro giochi (che è la loro vita), non hanno sovrastrutture, stabiliscono insieme -e senza neanche scriversele- regole che poi cambiano e ricambiano, modificano e adattano di continuo; guardali bene quei bimbi, si fermano a guardare il mare o per un soffio di vento, e poi corrono a inventare altri giochi, lasciando ovunque segni e significanti che noi ignoriamo. Osservali bene quei bambini, sono piccoli, ma proprio per questo hanno il sorriso di chi non è ancora adulto e alienato. Sei ancora convinto di avere qualcosa da insegnare loro?

3 commenti:

Anna Gus ha detto...

Ciao, questo articolo è molto bello e molto vero. Ho due bambini piccoli e mi affascina veder come giocano, si comprendono ehanno ritmi diversi, ma linguaggi comuni che io, anche se mi sento così vicina a loro, non afferro fino in fondo. Quando, per esempio, c'è uno screzio fra di loro, noi genitori li incoraggiamo a cambiare le regole per raggiungere un accordo, ma dopo aver letto l'articolo, mi chiedo: ma noi adulti lo facciamo mai, di cambiare le regole per raggiungere un accordo?
Grazie
Anna Gussetti
PS: nel testo la parola "informazioni" rimanda a un link sulla possibilità di vincere un telefonino e ti fa abbonare a un servizio di telefonia a pagamento. Perché?

edmondo ha detto...

Non vedo nessun link sulla parola informazioni, d'altra parte non ne ho messi.
Gli adulti non sono più in grado di stabilire relazioni come fanno i bambini, nei dissidi hanno sempre bisogno di delegare (avvocato). Lascia che siano i bambini a trovare le loro soluzioni, sennò anche loro si abitueranno ad avere sempre uno dall'alto che ordina loro cosa fare. Ciao.

Anna Gus ha detto...

Grazie del consiglio, è quello che facevo prima e ancora lo faccio spesso, ma mio figlio, di cinque anni, sta sperimentando molte frustrazioni, ultimamente, proprio perché la sua soluzione dei conflitti è diventata nel tempo "farsi mettere i piedi in testa", passami la brutta espressione, è poco assertivo e forse anche per questo i suoi amichetti più cari hanno invece caratteri molto forti e tendono a imporglisi. Però è vero, lo penso anch'io, la nostra mediazione li disabitua al dialogo e li rende...come noi!!
Anna

Gustavo Esteva

'...A quel punto, sia mia figlia che noi genitori sapevamo che il problema non è la qualità della scuola, ma la scuola stessa. Per quanto riconfigurassimo l’aula, il programma di studio, ecc., la scuola rimaneva il problema e non la soluzione. Per quanto la nostra scuola fosse libera, per quanto fossero belli l’albero e il giardino che sostituivano l’aula, per quanto gli insegnanti fossero aperti e creativi, la nostra scuola era ancora una scuola. (Illich l’avrebbe messo in luce con estrema chiarezza nel suo Descolarizzare la società, come ho scoperto molti anni dopo)'.

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