Una citazione al giorno

Una citazione al giorno -
Data Rivoluzionaria

Evitiamo di riprodurre il linguaggio dei mass-media.

 


I mass-media, compresa la scuola, sono la voce del sistema padronale, il quale si nutre anche di pretesti per dividere l'umanità. Tra i loro scopi c'è anche quello di utilizzare un linguaggio capace di indirizzare il destinatario verso 'verità false', sì da costruire un'opinione pubblica volutamente deviata, non corrispondente al vero. Tutte le informazioni vengono organizzate espressamente al fine di gettare sugli oppressi le responsabilità che in origine sono a carico degli oppressori. La colpa, per chi maneggia il potere, dev'essere quindi sempre la nostra. 
Non si dovrà mai parlare, ad esempio, di 'vittime del sistema' costrette a delinquere per vivere, ma si andrà a cercare in quelle persone l'elemento o gli elementi che possono favorire la divisione e il conflitto tra gli oppressi. E allora, anzitutto, quelle persone non verranno mai chiamate 'persone', e men che meno 'vittime', al contrario saranno presentate come colpevoli, extracomunitari, omosessuali, pazzi, pericolosi, asociali, recalcitranti, sovversivi, a seconda delle necessità... Il linguaggio del sistema ha un lungo elenco di etichette costruite ad hoc! Le 'vittime di questo mondo', tutti gli oppressi, addestrati scolasticamente fin da bambini a credere dogmaticamente all'autorità, prenderanno sempre 'per buone le verità della televisione' e faranno proprio quel linguaggio, quello stesso metodo, usandolo a loro volta contro la loro stessa comunità, aiutando così l'oppressore nel suo farsi tale. 
Tutto ciò che siamo in questa specifica società è un fatto esclusivamente culturale e formativo. E' assolutamente indispensabile salvare i bambini da questa nostra cultura disumana e disumanizzante. Che i bambini crescano seguendo le loro inclinazioni naturali, lontani dai nostri metodi, dai nostri linguaggi e sistemi e dogmi! Sono loro il mondo che desideriamo, lasciamoli in pace!

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Gustavo Esteva

'...A quel punto, sia mia figlia che noi genitori sapevamo che il problema non è la qualità della scuola, ma la scuola stessa. Per quanto riconfigurassimo l’aula, il programma di studio, ecc., la scuola rimaneva il problema e non la soluzione. Per quanto la nostra scuola fosse libera, per quanto fossero belli l’albero e il giardino che sostituivano l’aula, per quanto gli insegnanti fossero aperti e creativi, la nostra scuola era ancora una scuola. (Illich l’avrebbe messo in luce con estrema chiarezza nel suo Descolarizzare la società, come ho scoperto molti anni dopo)'.

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