Qualsiasi atto, qualsiasi procedimento può essere interpretato e svolto sulla base di un'ideologia, o di una morale, o di una cultura specifica, e diventare un modello (sociale, politico, economico, artistico, letterario, scientifico...). Ma se ci si ostina a perpetuare il modello, se non riusciamo a uscire fuori dallo schema mentale e culturale, fuori dalla consuetudine che si fa convenzione e dogma, non andiamo da nessuna parte, non avverrà mai un'emancipazione, ci fossilizziamo. La stasi equivale alla morte.
Perciò, continuare a perpetuare lo stesso paradigma e rifiutare tutto ciò che è innovazione o deviazione dal tracciato ufficiale, non soltanto è triste, ma anche tremendamente disumano e stupido. Saper invece accogliere le diversità, le diverse forme espressive, anche quelle che ci sembrano fuori da ogni logica e, se è il caso, saperle valutare attraverso riflessioni o criteri non precostituiti, dimostra una grande intelligenza e ci libera dalla stagnazione. La costituzione di modelli e schemi è sempre affidata alle agenzie educative, scuole in primis, delle quali si serve l'establishment per uniformare e intrappolare le masse, anzitutto mentalmente, nei valori tossici e sclerotizzanti di questa società. La liberazione dell'Uomo non può che passare attraverso la demolizione di tutte le agenzie educative e il disinnesco degli ordigni della cultura ufficiale. Viva la controcultura, viva i cambiamenti e tutte le differenze espressive. Bambini liberi dalla nostra cultura! Fuori dalle scuole!
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