Temevo che sarebbe successo, e infatti ecco che si ripresenta, puntualissima, la presa in giro nei confronti degli studenti, nonché la solita strategia per mandare a monte qualsiasi tipo di protesta veramente 'dal basso'. La protesta degli studenti contro l'alternanza scuola-lavoro (oggi si chiama PCTO), che è scaturita dopo la morte dei due studenti, Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, impegnati in una formazione obbligatoria in azienda, è già nelle mani di tutti, salvo che in quelle degli studenti. A cavalcare la loro protesta (ecco la solita strategia) ci sono davvero tutti: sindacati, una miriade di associazioni, pedagoghi, gruppi di professori e, udite udite, persino genitori, tutti insieme a fare le veci del ministro Bianchi. E quando scrivo 'a fare le veci' intendo esattamente quello che ho scritto, e chi ha un po' di sale in zucca sa che questo non è certo un bene. Si vuole la rivoluzione o sostituire il potere?
E gli studenti dove sono finiti? Ovviamente vengono tenuti ai margini quando si tratta di organizzare fattivamente, subiscono, come sempre; per loro adesso è la fase della lusinga, la fase del 'cari ragazzi, voi avete ragione, adesso ci pensiamo noi'. Il 'ghe pensi mi' non ha mai condotto ad alcuna rivoluzione. Questi soggetti parassitari che gravitano attorno alla scuola come avvoltoi e che da anni non vedono l'ora di mettere becco e mani sull'istruzione, non vogliono altro che riformarla, proprio come farebbe un governo. E infatti non si parla già più di abolizione dell'alternanza scuola-lavoro, come chiedevano i ragazzi, ma di 'rivederla'. E non solo. Gli avvoltoi già fanno sapere che tra le istanze ci sarà anche quella dell'introduzione nelle scuole dello psicologo, che è una di quelle figure che nessuna scuola dovrebbe mai conoscere, perché svela, tra l'altro, la pericolosità della stessa scuola nei confronti della salute mentale di chi la frequenta. Ma che la scuola faccia del male, noi non abbiamo mai avuto dubbi! Inoltre, una volta tolti di mezzo gli studenti, quelli che già parlano 'a nome loro' vogliono introdurre altre iniziative e aggiungere nuove modifiche ad un'istituzione che, in realtà, dovrebbe soltanto essere abolita per sempre! Abolire la scuola e i voti? Sarebbe magnifico! Invece no, i parassiti vogliono soltanto una scuola diversa ('ricostruita' ha detto un portaparola delegato) e rimodulare il sistema di classificazione ed etichettatura (voti). E questa sarebbe una rivoluzione? Quante ne abbiamo viste così dal dopoguerra ad oggi? E' proprio per colpa di queste tantissime 'rivoluzioni' che siamo in queste condizioni!
Quindi, ragazzi e ragazze, mi dispiace per voi, ma vi hanno usati e vi stanno coglionando secondo un antico copione, ahimé, sempre funzionante. E funziona soltanto perché forse anche voi ormai non sapete più cosa sia una rivoluzione, state ragionando come chi vi comanda, state usando gli stessi argomenti proposti dalla cultura dominante, la stessa cultura deleteria che state imparando proprio a scuola; addestrati alla delega e all'obbedienza non sapete allontanare i capipopolo, non sapete girare le spalle alle sirene ammaliatrici che vi fregheranno, inesorabilmente, dicendovi per beffa che lo faranno 'per il vostro bene'.
Le riforme non sono mai rivoluzioni, sono sempre e soltanto un rinnovamento del sistema di potere. In questi casi, i ministri fanno sempre finta di irritarsi, giocano a braccio di ferro, ma sotto sotto ringraziano quelli che lavorano per loro, anche oggi.
Cari ragazzi e ragazze, siete ancora in tempo per mandare al diavolo chi si è intestata la vostra protesta e la sta cavalcando alla grande (con l'avallo di Confindustria, sì proprio lei!). La rivoluzione è un'altra cosa, solo l'azione diretta e l'autogestione ci salveranno, solo quelle!
Spoiler:
Le istanze proposte dai capipopolo di questa protesta non dispiacciono al potere, ma il ministro farà finta di ingaggiare una lotta con 'la base' e alla fine dirà di sì alle riforme (che anche lui vuole), e gli studenti crederanno di aver vinto e di aver fatto la rivoluzione. E mai nulla così cambierà, come mai nulla è cambiato. Film già visto e rivisto, purtroppo.
1 commento:
A proposito di psicologi nella scuola. Tre anni fa, mia figlia in prima elementare, hanno tentato di far entrare la psicologa addirittura in classe. Solo io e un altro genitore abbiamo detto di no e tanto è bastato per fermare questo obbrobrio. Ho provato a spiegare a qualcuno i motivi ma, come preventivato, mi sono trovato davanti ad una tabula rasa (compreso la madre di mia figlia, purtroppo).
Il giorno in cui ci riusciranno avranno forse messo l'ultimo tassello nel rompicapo del rincoglionimento dell'umanità.
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