'Quali sono le mie due modeste proposte per eliminare la criminalità? Sono due proposte swiftiane, come la loro definizione umoristica non si cura minimamente di nascondere.1) Abolire immediatamente la scuola media dell'obbligo.2) Abolire immediatamente la televisione'.
(Pier Paolo Pasolini)
Ma la madre di tutte le 'challenge' è la scuola, con le sue aule sì colorate, ma putrescenti di scolarismo e puzzolenti di reclusione. Per molti anni, a scuola, i bambini vengono caricati e modellati sulla pratica della competizione quotidiana; è una gara che obbedisce a un principio di violenza invisibile, innestata ad arte, e che rimane invisibile fino a quando, purtroppo, non si materializza altrove, all'esterno, nella società, attraverso i rapporti sociali che, in questo modo, si disumanizzano, ostentando con orgoglio la loro disumanità. Ideologia della guerra, del massacro, della costruzione di un nemico, di una brutalità che è ormai assurta ad etica! Infatti, guai a non competere! Se non competi, se non guerreggi, se non 'fai vedere chi sei', se non ti guadagni la medaglia in palio (il riconoscimento da parte del branco o di un'autorità), non sei nessuno/a.
Ecco dunque che il conflitto quotidiano che si apprende a scuola proprio nell'età più cruciale della formazione, dove vi è la maggiore capacità ricettiva senza alcuna difesa, sfocia inevitabilmente in atti di violenza evidente al di fuori di quelle mura, fino a dare o a darsi la morte. La società ha bisogno di descolarizzarsi, urgentemente, altrimenti questo progressivo inasprimento della violenza nella società, come vediamo, sarà dilagante e irreversibile.
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