Nella scuola è tutto minuziosamente calcolato, programmato, verificato, pianificato, registrato. Lo sviluppo dell'ingegneria scolastica e della sorveglianza su di essa, negli ultimi decenni, è stata pari allo sviluppo tecnologico avvenuto in ambito aerospaziale. Nella scuola nulla è lasciato al caso, neppure un eventuale e raro caso, che perciò, essendo qualcosa fuori norma, viene malvisto. Anche il caso, a scuola, deve comunque essere 'modulizzato', inserito in un programma di osservazione e misurazione per un eventuale trasformazione in 'iter' o 'prassi', che in questo modo lo snatura inevitabilmente. Questo significa che decenni di studi e di ricerche hanno portato a compimento lo studio capillare e ossessivo del programma fatto sul programma. Si è giunti, cioè, com'è tristemente ovvio, a porre l'accento sul perfezionamento maniacale e burocratico del percorso.
Ma nonostante questo evidente ultraperfezionismo, verificato in numerosi passaggi e pianificato in altrettante riforme e normative caduteci sulla testa, si continua ingenuamente a ripetere che la scuola non funziona, che occorre metter mano a questo e a quello. Ancora! Occorre dirlo forte: non è la scuola che non funziona! I suoi meccanismi e il suo percorso funzionano fin troppo bene! Per gli scopi per cui è stata progettata, la scuola è incredibilmente perfetta!
Ciò che non funziona è invece la comprensione, da parte della società, del fatto che l'emancipazione dall'oppressione e dalle ingiustizie non può passare attraverso programmi predeterminati, luoghi di coercizione e addestramento, burocratizzazione e mercificazione dei saperi (peraltro assai relativi, controllati e devitalizzati), programmazioni e sorveglianze, punizioni e ricompense, ecc. Non è la scuola la soluzione, ed è evidente che sia così! La scuola è un'azienda di costruzione sociale, di questa società, non di un'altra. Ciò di cui abbiamo bisogno, per una società diversa da questa, per un mondo giusto e umano, non è neppure una scuola alternativa, ma è un'alternativa alla scuola. Ci sono grandi idee che si possono pescare o ripescare a questo scopo. A mio giudizio, queste grandi idee, queste alternative alla scuola, sono state ben riassunte da Ivan Illich, e penso che un giorno le scriverò su questo blog, in modo tale da poter aiutare anche coloro i quali, deficitari di fantasia proprio perché perfettamente scolarizzati, si chiedono quale possano essere le soluzioni o le alternative alla scuola. Intanto il mio invito per costoro è quello di fare uno sforzo per cercare autonomamente di capire quali possano essere queste alternative capaci di far raggiungere l'obiettivo dell'apprendimento più autentico, più libero, grande e gioioso. Esistono. Non è difficile. E decisamente l'homeschooling non è fra queste!
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