Una citazione al giorno

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Data Rivoluzionaria

La scuola non elimina le disuguaglianze sociali, ma le giustifica e le accentua.

Riporto di seguito un passo, uno stralcio significativo di un'analisi più lunga e articolata fatta da Félix García Moriyón, scrittore e professore di filosofia a Madrid, militante anarchico, sul ruolo della scuola o, per specificare meglio, su uno degli obiettivi (nascosti e pienamente raggiunti) dell'istruzione di tipo scolastico, quello dell'accentuazione delle disuguaglianze sociali. Come sempre, e non potrebbe essere diversamente, spetta agli anarchici smontare l'apparato dogmatico della 'bella narrazione' che la scuola si è autocostruita al fine di perpetuare l'ordine sociale esistente.
L'istruzione, e quindi il sistema scolastico che doveva diffonderla, si poneva come un mezzo per diminuire e persino eliminare le disuguaglianze sociali. I risultati in questo campo non possono essere più insoddisfacenti e le critiche più generalizzate. Alcuni, soprattutto gli americani, insistono sul fatto che la scuola non influisce quasi per nulla sulla stratificazione sociale né sulla distribuzione dei posti di lavoro tra i più dotati. Da ciò deducono lo scarso rendimento del sistema scolastico, come pure l'inutilità di esso per ottenere un'uguaglianza sociale, che si deve piuttosto raggiungere per altre strade. Altri, soprattutto gli europei, sottolineano il fatto che la scuola non fa altro che selezionare quelli già avvantaggiati per la loro origine sociale; i figli della classe dominante hanno molte più probabilità di eccellere a scuola che i figli delle classi dominate, sia perché l'ambiente familiare e sociale offre loro i codici linguistici che permettono questa supremazia, sia perché mette a loro disposizione un capitale culturale superiore. La scuola, in entrambi i casi, non fa che riprodurre le disuguaglianze esistenti e, cosa più grave, le giustifica ideologicamente cercando di dimostrare che effettivamente arrivano ai posti più alti coloro che se lo meritano per le loro capacità intellettuali. In ogni caso, la scuola permetterebbe di rinnovare parzialmente il blocco dominante, selezionando alcuni membri provenienti dagli strati inferiori della società. Inoltre la scuola sta rendendo effettiva una nuova stratificazione sociale in cui le disuguaglianze sono più accentuate.

Qui in basso, invece, il video di una conferenza tenuta a Genova dove Félix García Moriyón parla di alcuni princìpi dell'anarchia messi in contrapposizione con l'attuale ordinamento statuale democratico. L'intervento è tradotto in italiano da un relatore presente. Buon ascolto.



Un'altra intervista non tradotta (qui).

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Gustavo Esteva

'...A quel punto, sia mia figlia che noi genitori sapevamo che il problema non è la qualità della scuola, ma la scuola stessa. Per quanto riconfigurassimo l’aula, il programma di studio, ecc., la scuola rimaneva il problema e non la soluzione. Per quanto la nostra scuola fosse libera, per quanto fossero belli l’albero e il giardino che sostituivano l’aula, per quanto gli insegnanti fossero aperti e creativi, la nostra scuola era ancora una scuola. (Illich l’avrebbe messo in luce con estrema chiarezza nel suo Descolarizzare la società, come ho scoperto molti anni dopo)'.

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