La scuola non funziona? La scuola sta morendo? Non è vero! La scuola non è mai stata così funzionante e viva, purtroppo dico! E come potrebbe, un sistema autoritario come lo Stato, far morire la sua migliore palestra d'obbedienza di massa? Sarebbe un suicidio per tutto l'establishment! Per gli obiettivi occulti che si era prefissata di raggiungere, la scuola sta benissimo e funziona perfettamente.
Mancano i soldi per le scuole pubbliche? Non c'è una politica di investimento per la scuola? Non è vero neanche questo! Alle singole scuole arrivano fiumi, oceani di danaro pubblico! I progetti PON (Programma Operativo Nazionale) finanziati dai Fondi Strutturali Europei (sempre e solo soldi nostri), stanno foraggiando le singole scuole come mai prima! A livello nazionale si parla di somministrazioni di centinaia di milioni di euro! Ma questi progetti sono dei carichi di lavoro assolutamente extra, totalmente fuori contratto, non obbligatori, che i docenti hanno accettato di fare, avallandoli nei collegi, e che li impegnano anche nei week-end, nelle ore exracurriculari, e tra un po' anche di notte! Una volta pagati i docenti e le figure collaterali anche esterne, il grosso del finanziamento per ogni progetto immaginate voi dove va a finire, in quali tasche.
I ragazzi sono sfiniti! La loro vita non esiste più. E poi ci lamentiamo se qualcuno di loro reagisce con violenza nella cella in cui è costretto? Tra orario curricolare, alternanza scuola-lavoro, partecipazione ai Pon, carico di studio domestico, recuperi pomeridiani, partecipazione a corsi di varia natura, la loro vita non esiste più! Non hanno tempo da dedicare a loro stessi. Sarei più preciso se dicessi che la scuola, l'intero apparato istituzionale tentacolare, economico e autoritario, si è impossessato della vita degli studenti e dei docenti. La scuola sta fagocitando tutto.
Questo non è un mistero per chi conosce i meccanismi decisionali che avvengono ai piani alti. Questa appropriazione dell'intera vita da parte della scuola è un vero progetto economico e sociale che io, con queste mie orecchie, ho ascoltato dai cosiddetti 'esperti' di cui il ministero si serve per mettere a punto le strategie governative di manipolazione di massa. E non si creda, poi, che questi 'esperti' facciano parte della scuola o che siano ferrati in materia di didattica o di pedagogia. Tutt'altro! Per non nascondervi niente, sappiate che uno di questi 'esperti' è un banchiere. E perché un banchiere, o un manager aziendale, o tutt'e due, dovrebbero dire al ministero che cosa bisogna fare con le scuole e con le nuove generazioni? Ma devo proprio dirvi tutto? A proposito, il progetto Invalsi è uno degli strumenti di sorveglianza su cui si basano gli 'esperti' dell'alta finanza per mettere a punto le loro strategie di manipolazione di massa. L'Invalsi registra puntualmente la normalizzazione attuata dalla scuola e fornisce all'intellighenzia finanziaria il materiale statistico necessario per le loro azioni future nelle scuole.
Posso qui darvi delle anticipazioni sul progetto generale che sta prendendo forma. La vita che esiste fuori dalla scuola dovrà entrare nella scuola per diventare tutt'altra cosa: obbligo formativo. Per usare una metafora, sarà come il principio del cibo in scatola che viene pubblicizzato in modo tale da farti credere che il cibo naturale fuori dalla scatola non sia buono, mentre invece quello inscatolato, additivato, e ben confezionato sia il vero cibo salutare e ipervitaminico. Esempio. Il ragazzo vuole andare a passare del tempo (quando ce l'ha) in piscina con gli amici? Perché tutta questa libertà decisionale? Perché tutta questa autonomia? Ci penserà la scuola! Con un progetto PON specifico, la scuola organizzerà e stabilirà per il ragazzo orari precisi per la piscina. Guai se però non ci va o se disobbedisce agli ordini del docente, perché è quello l'obiettivo vero, imparare a credere e obbedire, e che sia giusto farlo. I pedagogisti autoritari intanto gli avevano illustrato quanto è bello e giusto andare in piscina con la scuola, in 'sicurezza' (parola magica), con degli esperti che lo monitorano ogni minuto. Il ragazzo sarà obbligato, e all'inizio forse protesterà, ma alla fine si abituerà e anche lui un giorno dirà che andare in piscina per obbligo scolastico è molto meglio che andarci liberamente, che è più 'sicuro', che la libertà fa male.
Se soltanto riuscissimo a capire quanta ragione aveva Ivan Illich già nel 1971 e quanto è ancora basilare e attuale il suo libro 'Descolarizzare la società'! C'è un grande lavoro critico e di decostruzione da fare, di smontaggio del dogma scolastico, e dovrebbero farlo anzitutto i docenti, cioè quelli che, ahimé, con la carotina di 50 euro lordi sventolata davanti al muso, avallano norme incredibilmente debilitanti per loro stessi e devastanti per i loro figli.
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