Le persone fanno domande sulle scuole libertarie, segno che l'interesse riguardo a un'educazione che sia veramente tale, umana, è crescente e concreto. Spesso mi rivolgono domande in modo fugace, segnate da un sottinteso che suona come un 'rispondimi velocemente che non ho molto tempo adesso', e così anche le mie risposte non possono che seguire l'esigenza richiesta di una sintesi estrema, cosa difficilissima da fare in un campo che meriterebbe una misura di tempo più adeguata. Mi richiedono delle interviste, così ho inaugurato un'altra sezione (giù, sotto tutti i post della pagina), chi è interessato potrà trovare più facilmente forse quelle risposte che avrebbe voluto ricevere da me. L'ultima intervista è quella richiesta dal sito 'Intersezioni', che ringrazio. La trovate linkata nella sezione più giù, oppure cliccando QUI. Grazie anche a voi per quell'interesse di cui l'umanità ha urgentemente bisogno.
Gustavo Esteva
'...A quel punto, sia mia figlia che noi genitori sapevamo che il problema non è la qualità della scuola, ma la scuola stessa. Per quanto riconfigurassimo l’aula, il programma di studio, ecc., la scuola rimaneva il problema e non la soluzione. Per quanto la nostra scuola fosse libera, per quanto fossero belli l’albero e il giardino che sostituivano l’aula, per quanto gli insegnanti fossero aperti e creativi, la nostra scuola era ancora una scuola. (Illich l’avrebbe messo in luce con estrema chiarezza nel suo Descolarizzare la società, come ho scoperto molti anni dopo)'.
1 commento:
che bello vedere due tra i blog che più seguo incontrarsi :) abbracci e (A)!
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