William Torrey Harris non è stato un anarchico statunitense, ma al contrario, per tutta la vita, non ha fatto altro che servire la causa schiavista del sistema statuale; è stato insegnante, sovrintendente delle scuole, commissario della pubblica istruzione, ha scritto libri sul metodo scolastico, sulla filosofia della pubblica istruzione, sulla psicologia che regge l'intero sistema educativo scolastico e sociale... Insomma, Harris era uno con le mani bene in pasta, pappa e ciccia con i governi che si sono succeduti in USA negli ultimi decenni dell'Ottocento, e ovviamente era anche amico di industriali guerrafondai e magnati dell'economia liberista. Tra i crimini da lui progettati, spacciati per azioni filantropiche a cui la gente normalmente crede acriticamente, per fede, c'è stato quello di normalizzare e omologare, attraverso la scolarizzazione, i figli dei nativi americani (gli incivili, come dicevano gli scolarizzati all'epoca a proposito degli 'indiani'), in modo da ridurre anche loro come gli altri civilizzati, cioè degli schiavi produttori, acquiescenti, obbedienti e incattiviti, timorosi dell'autorità, insomma: dei perfetti cittadini deresponsabilizzati, adattati, e soprattutto aventi anche loro l'idea che la scuola fosse necessaria.
Questa breve introduzione biografica serve a farci capire che di istruzione, Harris, ne capiva molto, dove per 'istruzione' dovremmo intendere quello che veramente il termine indica: intervento esterno e inserimento di elementi programmatici atti a far funzionare una macchina nel modo prestabilito. Harris di queste pratiche istruttivo-educative, oggi fortemente in atto, era molto esperto, ed è perciò che le sue parole in merito agli scopi occulti della scuola non possono che essere veritiere. Non è perciò un Marcello Bernardi, o un Ivan Illich, o un Franciso Ferrer, o un Colin Ward ad affermare quanto segue, ma è Harris, un efficientissimo servitore dello Stato, promosso da quest'ultimo esperto di educazione nazionale e pedagogo. Ecco quanto ha affermato con orgoglio: 'Novantanove studenti su cento sono degli automi, attenti a camminare nei percorsi prescritti, attenti a seguire la morale prescritta. Non è un caso, ma è il risultato di una sostanziale educazione che, scientificamente definita, è la sussunzione dell'individuo' (citazione tratta da Wikipedia).
Constatati quindi gli effetti della scolarizzazione, ne consegue il fatto che per Harris, e perciò anche per i pedagogisti del sistema che ci vuole formati e istruiti nel modo da lui prescritto, l'individuo si identifica e si concretizza nel suo essere automa, l'individuo deve essere un automa (ossimoro), e che per far precipitare e disciogliere l'essere umano nella dimensione dell'automa occorre un'educazione specifica che solo la scuola, come pure la caserma e una società ampiamente scolarizzata, può garantire. Questi obiettivi nascosti della scuola sono stati il tema principale di molte analisi svolte da Ivan Illich, un pensatore che non a caso compare sempre nelle bibliografie relative allo studio della pedagogia anarchica e dell'apprendimento incidentale.
Quando noi vediamo, dunque, certi effetti, quello che succede intorno a noi, nel mondo come nella nostra città o nella famiglia tradizionale, e ce ne rattristiamo o indignamo, possiamo dire con certezza quale ne sia la causa, e conseguentemente porvi un rimedio, un freno, un limite, o anche soltanto un'attenzione come state facendo adesso, leggendomi. Possiamo di conseguenza fare un'altra società, di autentici individui e non di automi, disobbedendo anzitutto alle nostre convinzioni che ci sono state inserite dall'esterno, e soprattutto non facendo diventare automi sociali anche i nostri figli.
Constatati quindi gli effetti della scolarizzazione, ne consegue il fatto che per Harris, e perciò anche per i pedagogisti del sistema che ci vuole formati e istruiti nel modo da lui prescritto, l'individuo si identifica e si concretizza nel suo essere automa, l'individuo deve essere un automa (ossimoro), e che per far precipitare e disciogliere l'essere umano nella dimensione dell'automa occorre un'educazione specifica che solo la scuola, come pure la caserma e una società ampiamente scolarizzata, può garantire. Questi obiettivi nascosti della scuola sono stati il tema principale di molte analisi svolte da Ivan Illich, un pensatore che non a caso compare sempre nelle bibliografie relative allo studio della pedagogia anarchica e dell'apprendimento incidentale.
Quando noi vediamo, dunque, certi effetti, quello che succede intorno a noi, nel mondo come nella nostra città o nella famiglia tradizionale, e ce ne rattristiamo o indignamo, possiamo dire con certezza quale ne sia la causa, e conseguentemente porvi un rimedio, un freno, un limite, o anche soltanto un'attenzione come state facendo adesso, leggendomi. Possiamo di conseguenza fare un'altra società, di autentici individui e non di automi, disobbedendo anzitutto alle nostre convinzioni che ci sono state inserite dall'esterno, e soprattutto non facendo diventare automi sociali anche i nostri figli.