Una citazione al giorno

Una citazione al giorno -
Data Rivoluzionaria

Le case editrici fasciste e l'intelligenza perduta

 



C'è voluta la vicenda di una minuscola casa editrice nazifascista e di qualche presa di posizione pubblica, in questi giorni, a far capire a tutti, forse, speriamo, che nel mondo del marketing o della comunicazione propagandistica esiste la regola secondo cui più parli di una cosa, più quella cosa riscuote popolarità e successo, anche se di quella cosa - o di quel qualcuno - ne parli malissimo. 
Noi ci auguriamo che questa vicenda, che alla fine si è rivelata un boomerang beffardo contro gli oppositori progressisti, insegni qualcosa a quanti ancora pensano erroneamente che il parlare di certe cose (male o bene non importa, a questo punto dovremmo averlo capito, no?) sia indispensabile per eliminarle o per arrecar loro del male, come quegli stessi oppositori dicono di voler fare con il fascismo. Ingenui - e li stiamo trattando! 
Ci auguriamo quindi che la gente abbia capito che, specie ai bambini, certe cose non si dovrebbero mai insegnare, perché finiscono per conoscerle e, di conseguenza, inevitabilmente, per essere dei modelli sociali e ideologici da imitare - la scuola e tutti gli altri media non fanno altro che istruire sul fascismo, soprattutto in maniera pratica e concreta - pensate sia un caso? - col pretesto discutibile e immensamente retorico del 'chi non conosce la propria storia è condannato a ripeterla': ne siamo davvero certi?
Ci auguriamo che anche sui social sparisca di conseguenza l'insana moda, ahinoi diffusissima, di divulgare fatti e nomi e simboli a cui un'umanità intelligente dovrebbe soltanto dedicare silenzio, oblìo, la doverosa damnatio memoriae, la stessa che il sistema conosce da almeno 2000 anni - pensate sia un caso? - e che applica con successo sui quei fatti e sui quei nomi che rappresentano un pericolo per il sistema stesso.
Aprite un libro di storia, accendete la tv, guardate dei film, scorrete le info sui social, aprite i giornali, guardiamoci intorno... non si fa altro che parlare di fascismo, bene o male non importa, ma a giovarne è ovviamente il fascismo. Quindi no, signore e signori, non è un caso!

Gustavo Esteva

'...A quel punto, sia mia figlia che noi genitori sapevamo che il problema non è la qualità della scuola, ma la scuola stessa. Per quanto riconfigurassimo l’aula, il programma di studio, ecc., la scuola rimaneva il problema e non la soluzione. Per quanto la nostra scuola fosse libera, per quanto fossero belli l’albero e il giardino che sostituivano l’aula, per quanto gli insegnanti fossero aperti e creativi, la nostra scuola era ancora una scuola. (Illich l’avrebbe messo in luce con estrema chiarezza nel suo Descolarizzare la società, come ho scoperto molti anni dopo)'.

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